sabato 15 settembre 2012

"Chiambretti ore 10", dopo una settimana di programmazione.

Piero Chiambretti.
Sono sempre convinta che non sia giusto giudicare un programma dopo le prime puntate, è sempre opportuno aspettare un po' per permettere agli autori e ai conduttori di oliare i macchinari e apportare le modifiche necessarie.
Dopo la prima settimana di programmazione però mi sento di poter dire la mia sul nuovo programma radiofonico di Piero Chiambretti, che va in onda dal lunedì al venerdì su Radio 2 alle 10, e si intitola, per l'appunto, "Chiambretti ore 10".
Curioso che anche il titolo riporti la collocazione oraria, perchè è proprio di quello che voglio parlare.
Il programma funziona, Chiambretti è sempre un conduttore brioso e intelligente, la scelta degli ospiti e degli argomenti trattati denota professionalità e attenzione da parte della redazione del programma.
Il però il cui arrivo è inevitabile riguarda essenzialmente la collocazione oraria. Ovvero, la mia sensazione è di ascoltare a metà mattina un programma registrato la notte precedente. E' un programma notturno. E' un'eccellente trasposizione radiofonica dei vari programmi che Piero Chiambretti ha condotto in TV negli ultimi anni, da "Markette" a "Chiambretti Night". Sentirlo alle 10 del mattino stona un po'.
Inoltre Piero Chiambretti ha imposto alla direzione di Radio Due di poter avere il controllo sulla selezione musicale che viene trasmessa durante il programma. Scelta legittima, se non fosse che il soul e il jazz voluti dal conduttore non fanno che rafforzare l'atmosfera notturna dello show radiofonico.
L'insieme, per quanto gradevole e godibile, risulta un po' spiazzante per l'ascoltatore che ha appena finito di ascoltare "Il ruggito del coniglio" che invece ha tutte le caratteristiche del programma mattutino.
Lo si può considerare una sorta di night-afterhour, dove la notte prosegue anche a giorno inoltrato. Disorientatamente affascinante.

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