lunedì 2 gennaio 2012

"La casa dalle finestre che ridono", stasera su Iris.

Ci sono molti film horror ben fatti e con trame avvincenti, così come ci sono molti thriller capaci di tenere col fiato sospeso per tutta la durata della pellicola. Ci sono pochi film invece che riescono a fare davvero paura. Io sono appassionata di horror, penso di averne visti a centinaia, ma se devo sceglierne uno solo, beh non ho alcun dubbio: "La casa dalle finestre che ridono" di Pupi Avati. Non ho mai visto nessun altro film tanto inquietante, sia come atmosfere che come intreccio narrativo. L'ho visto da bambina e mi ha terrorizzata, e ho scoperto che aver paura di un film è una buona cosa perchè si esorcizzano le paure della vita di tutti i giorni. Da quella volta però non sono più riuscita a trovare un altro film allo stesso livello, "La casa dalle finestre che ridono" è un caso unico e irripetibile nella cinematografia mondiale.
Qualche dettaglio sul film: la pellicola è del 1976, la regia è di Pupi Avati, che si è cimentato nell'horror poche volte (oltre al già citato "La casa dalle finestre che ridono" ricordiamo "Zeder" del 1983 e "L'arcano incantatore" del 1996). La sceneggiatura è firmata dallo stesso Avati in collaborazione col fratello Antonio, con Gianni Cavina e con Maurizio Costanzo.
Non voglio anticipare nulla sulla trama, anche se penso che saranno pochi quelli che non lo conoscono, voglio parlare invece dell'ambientazione scelta dal regista: lo spensierato e in apparenza pacifico e solare paesaggio della Bassa Padana che crea un contrasto stridente con la cupezza della storia.
Ci sono due aneddoti inquietanti su questo film, che contribuiscono alla fama di pellicola "maledetta", ma se li rivelo ora, rischio di bruciare la sorpresa finale a chi guarderà il film stasera per la prima volta. Ne parlerò domani qui sul blog.
Intanto, come piccola anticipazione, eccovi il trailer:

Inutile dire che ne consiglio caldamente la visione, avvisando però che è un film che può fare veramente paura.
Appuntamento alle 22.50 su Iris.

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