giovedì 24 novembre 2011

"Il mostro di Firenze" con Ennio Fantastichini, stasera su Iris.

La serie televisiva "Il mostro di Firenze" con Ennio Fantastichini viene riproposta su Iris, a partire da stasera in seconda serata. Originariamente la serie, con regia di Antonello Grimaldi, era stata trasmessa da Fox Crime esattamente due anni fa, quindi più di qualcuno (me compresa) sa già cosa aspettarsi.
Quando ho sentito parlare di una fiction sul mostro di Firenze, ero molto scettica e dubbiosa: tanto per cominciare perché mi chiedevo se un'operazione televisiva di questo genere potesse essere realizzata senza mancare di rispetto alle vittime e ai loro familiari. In secondo luogo perchè non sapevo se la formula della miniserie potesse prestarsi a raccontare una storia così lunga ed articolata. Devo ammettere di essermi ricreduta completamente: la serie è un piccolo capolavoro. Le vicende tragiche legate a Piero Pacciani e ai "compagni di merende" sono narrate con realismo e spietata lucidità, ma al contempo senza eccessi di morbosità o inutili dettagli macabri.
Ennio Fantastichini e Marit Nissen
L'io narrante della vicenda è Renzo Rontini (un bravissimo Ennio Fantastichini), il padre di una delle vittime, che successivamente diventerà un prezioso collaboratore della polizia durante le indagini. Il fatto che la narrazione segua pedissequamente gli eventi di cronaca ci rende  consapevoli spettatori di una tragedia che si sta consumando scena dopo scena, e inaspettatamente la tensione rimane altissima anche per chi conosce già la vicenda e sa cosa aspettarsi.
I ritmi non sono quelli delle crime-fiction più recenti, ma regia e montaggio sono impeccabili, così come le interpretazioni di Ennio Fantastichini e di Marit Nissen (Winnie Rontini).
La miniserie è in sei puntate di 45 minuti l'una, ma Iris trasmetterà due puntate alla volta: scelta probabilmente obbligata per completare la serie prima del palinsesto natalizio, ma che comunque rende giustizia al ritmo narrativo. Per chi vuole, consiglio di registrare l'intera serie e guardare le varie puntate di seguito, quasi fosse un film vero e proprio.
Azzeccatissima anche la scelta della sigla, si tratta di "Gioco di bimba" delle Orme in una cover di Massimiliano Annibaldi, eccola:

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